Gusbi, dal 1946 Macchine Stampaggio Poliuretano

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Azienda produttrice di macchine per lo stampaggio del poliuretano, GUSBI guarda al futuro con speranza. Ne abbiamo parlato con Irene Bianchi, responsabile Sales Department  

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“Il nostro cuore pulsante è il poliuretano”, afferma Irene Bianchi, responsabile Sales Department e terza generazione dell’azienda di famiglia fondata nel 1946 a Vigevano, uno dei distretti industriali del Sistema Moda tra i più antichi della Lombardia. Nata per avviare la produzione di macchine per il calzaturiero, Gusbi si specializza nella realizzazione di impianti per lo stampaggio del poliuretano. “Col tempo abbiamo sperimentato che la nostra tecnologia poteva trovare applicazione in tutti i settori merceologici che impiegano questo tipo di materiale nella costruzione dei propri prodotti”. Oggi Gusbi fornisce sistemi “chiavi in mano” che operano in ogni parte del mondo, destinati al comparto calzaturiero e ad altri settori. In questo periodo di pandemia, l’azienda guarda al futuro con speranza, confidando nello sviluppo sostenibile e nella valorizzazione delle risorse a disposizione.

Irene Bianchi
Irene Bianchi

Irene Bianchi, in che modo la crisi dettata dalla pandemia ha influito sulla vostra attività aziendale? Nonostante fossimo tra le imprese con codice Ateco autorizzato all’esercizio dell’attività, durante il lockdown imposto dal dpcm dell’11 marzo abbiamo deciso di sospendere ugualmente la produzione e di proseguire soltanto con quelle mansioni che potevano essere svolte in modalità smart working. In un momento di grande confusione, dovevamo capire come gestire la situazione. La chiusura ci ha consentito di predisporre l’azienda a tutti gli adempimenti in materia di adeguamento del luogo di lavoro alle precauzioni anti-contagio.

La prossima edizione di Simac Tanning Tech attesa per febbraio verrà invece posticipata nella seconda metà del 2021. Quali saranno a suo avviso le conseguenze di tale decisione? Sono contenta di questa decisione presa da Assomac, ritengo sia la soluzione migliore soprattutto per i fornitori che come noi lavorano prevalentemente con l’estero. A far data da questa seconda fase di lockdown, avremmo dovuto iniziare a organizzare la nostra presenza in fiera in un clima di piena incertezza verso il futuro, assumendoci tutti i rischi di una possibile assenza dei clienti stranieri, soprattutto di quelli provenienti dai paesi extra-europei. Simac Tanning Tech è un evento internazionale che richiama buyer da tutto il mondo e nel momento in cui non sussistono le condizioni per viaggiare si rischia di sprecare un’edizione, compromettendo gli sforzi che l’allestimento di una fiera normalmente richiede. Con lo slittamento a settembre abbiamo un attimo di respiro in più per fare le dovute considerazioni.

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L’annullamento degli appuntamenti fieristici in presenza a cui siete soliti partecipare a livello internazionale quali conseguenze ha avuto per la vostra azienda in termini di visibilità e commesse?
Non si può paragonare la presenza fisica in fiera a una fiera virtuale. Tuttavia, nell’impossibilità di partecipare di persona, la modalità di svolgimento online si è rivelata una soluzione intelligente e l’unico rimedio possibile. Le rassegne virtuali a cui abbiamo aderito sono state uno strumento utile e necessario per rimanere posizionati all’interno dei vari paesi. Alcuni eventi hanno avuto un riscontro positivo, altri meno, ma questo è dipeso dalla strutturazione della singola piattaforma informatica. Finché la situazione pandemica dovesse impedire il ritorno alla normalità, la fiera virtuale va promossa e resa più efficace ed efficiente possibile. Le tecnologie esistono e sono pronte a supportarci sempre di più.

In questa situazione di emergenza come avete garantito il servizio di assistenza al cliente? Diciamo che siamo riusciti a tamponare il problema, grazie a un’organizzazione ben strutturata. Data l’eccezionalità di una pandemia che ha colpito tutto il mondo indistintamente, i clienti sono stati i primi a venirci incontro con un vero e proprio lavoro di squadra. Siamo riusciti a organizzare qualche trasferta in quei paesi in cui non veniva richiesta una quarantena di due settimane, contrariamente dobbiamo ringraziare la nostra clientela per la piena collaborazione nel prendere coscienza delle difficoltà e nel trovare una soluzione alternativa.

La crescente sensibilità del consumatore alle tematiche ambientali e all’acquisto di prodotti garantiti sta indirizzando gli sforzi dell’industria manifatturiera verso modelli di produzione efficienti dal punto di vista energetico, meno inquinanti e rispettosi degli standard etici e di sicurezza. Come affrontate questa sfida? Siamo stati tra i primi a utilizzare la Targa Verde promossa da Assomac, il sistema di labelling sulle performance energetico-ambientali delle tecnologie di settore, consolidando un percorso che avevamo intrapreso da tempo. Siamo grati all’Associazione per aver portato avanti questo progetto che ci consentirà di essere pronti nel momento in cui si verificherà un boom della richiesta di impianti di produzione a certificazione green. In Europa esiste già un buon livello di sensibilizzazione al riguardo, grazie anche al traino delle grandi firme, più attente alla sostenibilità di prodotto e di processo. Leva fondamentale sarebbero le politiche di sostegno orientate allo sviluppo sostenibile e alle ecotecnologie. www.gusbi.com