OSMO-HTF, gruppo industriale di Arzignano, resta un punto di riferimento a livello internazionale sulla sostenibilità. Protagonista dell’EuroCongress in programma alla Fiera di Vicenza
OSMO-HTF prosegue la sua crescita e nel contempo rinsalda la leadership sulla sostenibilità ambientale. Il Gruppo di Arzignano, specializzato nella produzione e vendita di prodotti chimici tecnici e coloranti per il settore conciario, in pochi anni ha saputo trovare una propria dimensione sia in Italia, nei distretti della pelle, ma anche all’estero.
La realtà veneta, che si identifica con lo slogan WE ARE OSMO, è sinonimo di passione, tecnologia, sinergia e rispetto per l’ambiente, quattro ingredienti di una ricetta che l’hanno portata ad imporsi sul mercato come punto di riferimento nell’industria conciaria. OSMO-HTF racchiude in sé un team specializzato nella messa a punto di processi destinati alla lavorazione del cuoio in fase umida, un servizio tecnico che mira a risolvere non solo le problematiche di performance di un articolo ma, soprattutto, sensibilizzare e veicolare le aziende verso processi produttivi con un ridotto impatto ambientale. In un settore industriale che fonda le proprie origini nei secoli, la nuova rinnovata sensibilità ecologica sta cambiando poco a poco il modo di lavorare la pelle e OSMO-HTF vuole essere parte integrante di questo cambiamento.
All’edizione 2022 di Prossima Pelle, tenutasi a Santa Croce sull’Arno, abbiamo incontrato all’interno del loro stand i quattro titolari di OSMO-HTF – Andrea Piazza, Ludovico Massignan, Fabrizio Nicoletti e Paolo Armelli – con i quali abbiamo parlato delle novità 2022 lanciate sul mercato e gli sviluppi futuri dell’azienda, sia dal punto di vista industriale che sotto il rispetto ambientale.
“Abbiamo allestito uno stand elegante e attraente – ci hanno spiegato i quattro titolari – anche dal punto di vista dei colori, evidenziando uno dei nostri assi nella manica, ossia COSMOWHITE, il sistema “biodegradable leather”, senza metalli e senza aldeide, oltre che chrome free, presentato per la prima volta nel 2016, che ha rappresentato il primo step del nostro cammino verso un futuro eco-sostenibile. Il nostro percorso è di privilegiare la parte più ecologica della pelle, comprendenti quindi il fiore e le croste. I nostri prodotti, utilizzati anche per produrre le sneakers, sono tutti testati, rispecchiando ampiamente le normative in vigore. Per questa rassegna abbiamo portato un’innovazione che è una vernice opaca all’acqua, a cui si aggiungono le nuove tecnologie con l’effetto di doppia stampa, un articolo che abbiamo denominato Amsterdam. Un’altra grande novità che ci caratterizza è una “nappa osmotica” classica, che ovviamente richiama il nostro marchio”.
Con le novità introdotte ritenete di aver completato la gamma, almeno sotto il profilo della sostenibilità?
“Noi non ci fermiamo mai, anche se recentemente abbiamo preparato una nuova ed elegante brochure comprendente una gamma di prodotti con un’elevata percentuale di sostanza bioderivata. Proprio per garantire il massimo della trasparenza per ogni prodotto è indicata la percentuale, ad esempio se si scorrono le pelli esposte si può leggere nell’etichetta 88%, 78% e addirittura 100% di bioderivato. Questo è un aspetto interessante e vincente perché si tratta di un insieme di prodotti specifici per far fronte alle richieste del mercato, con la garanzia comunque di un’ottima qualità. I valori impiegati risultato regolarmente tracciati: ad esempio per quanto riguarda la riconcia viene indicata la percentuale totale del prodotto utilizzato: il valore medio delle aziende più virtuose si aggira attorno al 50%, noi in molti casi arriviamo all’80%. Inoltre c’è anche l’aspetto qualitativo: le performance dei nostri prodotti sono uguali o superiori agli articoli al cromo, nonostante i contenuti di bioderivati alti”.
Nell’ambito green le normative dal 1° gennaio 2022 sono diventate ancora più stringenti…
“Siamo sempre riusciti ad anticipare i tempi, in particolare i nostri prodotti vantano un contenuto di bistenoli più basso rispetto al limite consentito, mentre per quanto riguarda gli altri parametri quel poco che mancava l’abbiamo sistemato. Il nostro vantaggio è di essere partiti da anni con questa mission ambientale, quindi abbiamo potuto procedere senza l’obbligo di fare corse contro il tempo. Tra le aziende del settore che portano avanti la strategia “senza metalli”, siamo in una posizione privilegiata e di riferimento. Fondamentale anche il fatto di vantare un brevetto mondiale di processo, che quindi non può essere copiato, riguardante COSMOWHITE”.
Tali performance sono sempre più richieste dal mercato dell’alta moda e dalle griffe…
“Noi ci siamo fatti trovare pronti. I prodotti sostenibili, con relativi capitolati specifici, sono sempre più un’esigenza del mercato, in ogni caso rappresentano il futuro. Sicuramente nelle intenzioni dei legislatori è anche un modo per far selezione e creare competitività, attraverso la quale alla fine far emergere i migliori. Per usare una parafrasi diciamo che “chiudono un po’ di strade” per fare in modo che a destinazione arrivino solamente i più capaci e i rispettosi delle regole”.
Dopo il biennio 2020-2021 caratterizzato dal Covid, che ha garantito a tutte le aziende di aumentare il tempo dedicato a ricerca e sviluppo, come ne è uscito il mercato conciario e qual è il bilancio di OSMO-HTF nella prima metà di quest’anno?
“Il 2021 è stato molto positivo, almeno per noi, anche per il fatto che a causa del lockdown primaverile l’anno precedente era stato caratterizzato da numeri non proprio entusiasmanti, d’altronde tutta l’economia mondiale si era fermata. Il 2022 era partito bene, ma poi è stato penalizzato dalla situazione legata ai costi delle materie prime che sono letteralmente schizzati alle stelle, in alcuni casi in maniera spropositata, quindi una frenata complessiva era auspicabile e prevedibile. Il calo del settore automotive non ci ha condizionato in maniera così negativa, in quanto potendo disporre di una gamma completa di articoli, riusciamo a compensare tra maggiori e minori richieste”.
Come giudicate la situazione dei mercati internazionali?
“Noi all’estero stiamo crescendo, anche perché partiamo da una quota export pari al 25% del fatturato, quindi abbiamo margini di crescita notevoli, pur volendo procedere con gradualità. Sicuramente uno dei continenti più interessanti rimane l’Oriente, non solo Cina, ma anche singoli Paesi di quelle aree. Segnali di ripresa si registrano anche dal Sudamerica, oltre che dal Messico, che non è più un mercato emergente, in quanto già molto battuto. In un futuro abbastanza vicino un importante sviluppo potrebbe riguardare i Paesi nord-africani affacciati sul Mediterraneo, ma l’Africa in generale, non solo nel comparto conciario ma in tutti gli altri, ha probabilmente maggiore potenzialità di sviluppo rispetto ad esempio all’India. Nel continente africano potrebbe avverarsi quanto già visto con la Cina, cioè da area in cui produrre a basso a potenziali acquirenti dei prodotti made in Italy”.
Quali saranno i principali eventi a cui parteciperete nella seconda metà del 2022?
“Dal 18 al 20 settembre saremo protagonisti all’EuroCongress in programma alla Fiera di Vicenza. Si tratta di un evento internazionale, che dopo diversi anni viene ospitato in Italia, durante il quale verranno presentati lavori innovativi dal palco. Uno di questi, che non possiamo svelare, porta la firma del marchio OSMO-HTF, si tratta di un’occasione molto importante nell’ambio di una vetrina molto prestigiosa e selezionata”.

Da sinistra: Fabrizio Nicoletti, Andrea Piazza, Giampaolo Arnelli e Ludovico Massignan
Il gruppo industriale di Arzignano (Vicenza) OSMO-HTF ha lanciato la nuova campagna marketing a difesa del settore della concia: da sempre è un punto di riferimento a livello internazionale sulla sostenibilità ambientale.
“Vivo Nella Pelle” è la nuova innovativa campagna marketing con cui il gruppo industriale OSMO-HTF di Arzignano (Vicenza) intende valorizzare il settore della concia che, proprio nell’area in cui si trova la sede principale, ospita uno dei distretti più importanti al mondo per la lavorazione del pellame. Le due aziende, la OSMO fondata nel 2006 e l’HTF nel 2012, insieme formano un binomio diventato da anni un punto di riferimento in Italia e nel mondo per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, una sfida iniziata già nella prima decade degli Anni Duemila, a conferma di un avvio pionieristico per quanto riguarda le scelte “green”. Il gruppo vicentino è stato capace, molto spesso, di arrivare in anticipo rispetto alla concorrenza sulle sfide del mercato: è il caso del biodegradabile, i cui primi studi e sperimentazioni sul campo risalgono a diversi anni fa e poco dopo sono stati lanciati sul mercato.