Il programma del Congresso si è articolato in giornate tematiche di cui qui un dettagliato resoconto relativo ai quattro giorni di eventi che illustra i principali topic e le impressioni raccolte, ponendo particolare enfasi sui temi fondanti del congresso: innovazione e sostenibilità.
Il titolo è stato “Verso la sostenibilità attraverso l’innovazione”, e sin dalle premesse i temi topici di UITIC International Footwear Congress 2023 sono apparsi ben definiti. Le aziende devono innovarsi per diventare sostenibili abbracciando a pieno la trasformazione digitale; ecco in sintesi il messaggio di questa edizione.
Esperti calzaturieri provenienti da 26 Paesi di tutto il mondo si sono riuniti tra Milano e Vigevano a settembre 2023 per la 21esima edizione del congresso dedicato alla tecnologia calzaturiera organizzato da UITIC e Assomac in collaborazione con Assocalzaturifici. I forti legami di cui le due città godono con l’industria calzaturiera hanno fatto sì che la scelta di Milano e Vigevano come sedi del Congresso si ponesse in maniera spontanea; la rilevanza, inoltre, del capoluogo lombardo nella ricerca e nell’innovazione, come nella centralità della proposta fashion a livello mondiale, si allinea perfettamente con il focus del congresso sugli sviluppi dell’industria calzaturiera.
UITIC 2023 è stata un’occasione unica per conoscere le innovazioni e le sfide della sostenibilità nell’industria calzaturiera e l’NH Hotel di Assago, centro nevralgico del congresso, si è dimostrata una location adeguata alle aspettative e di facile accessibilità. Qui abbiamo ascoltato le voci dei protagonisti e compreso come la sostenibilità non sia solo una necessità, ma soprattutto una fonte di opportunità. Inoltre, che il tema è fondamentale per il futuro del settore e richiede la collaborazione e l’impegno di tutti gli attori coinvolti, per armonizzare le esigenze dell’uomo con le risorse del pianeta, in un equilibrio dinamico e virtuoso che assicuri il benessere delle generazioni presenti e future.
Primo giorno, visite aziendali UITIC 2023 inizia una giornata dedicata alle visite presso fabbriche e istituzioni come rappresentanti dell’eccellenza del made in Italy, con particolare riferimento all’industria calzaturiera.
Il programma 1 (Supplier) prevedeva visite a quattro aziende: Industrie Chimiche Forestali, Tessitura Langè, Tacchificio Villa Cortese e TFL. Un viaggio immersivo nel mondo dei materiali e dei componenti per calzature, delle lavorazioni e dei produttori, che ha permesso ai visitatori di esperire la quantità, la varietà e la qualità delle lavorazioni effettuate, i livelli di innovazione raggiunti dai fornitori del settore calzaturiero e la loro cruciale importanza per questa industria.
Il programma 2 (Inspirational) ha proposto visite guidate presso alcune realtà della zona che si distinguono per il loro livello di innovazione tecnologica. È stato possibile visitare il Kilometro Rosso, lo stabilimento di Brembo Brake a Stezzano (BG), e il MADE, un Competence Center che offre attività di orientamento e supporto alle imprese che decidono di intraprendere la transizione digitale.
Osservando esempi significativi dell’innovazione tecnologica in Italia, i visitatori hanno potuto comprendere e apprezzare le possibilità che offre e il suo contributo nello sviluppo sostenibile dell’industria.
Il programma 3 (Shoe factory), che forse per la sua vicinanza al settore chiave del congresso è stato da subito il più richiesto dai partecipanti, prevedeva la visita alle fabbriche di calzature: il Calzaturificio Roveda, il Calzaturificio SeymechamLou e il laboratorio di test CIMAC. Vere e proprie eccellenze nella produzione di calzature, che hanno fornito un’idea concreta dell’evoluzione tecnologica e d’avanguardia raggiunta.
Industrie Chimiche Forestali, fabbrica di materiali e adesivi per calzature, è stata la prima visita a cui la redazione MPAStyle ha partecipato. Nata nel 1918, ha sede a Marcallo con Casone (Milano) ed è quotata in borsa. Il Presidente e AD della società Guido Cami ha presentato l’azienda fra gli spazi di lavorazione e, a passeggio tra container in acciaio inox di ultimissima generazione, gli ospiti hanno avuto modo di conoscere quanto capitale in termini di investimento e lavorazioni comporti la produzione di materiali adesivi di alta qualità.



La successiva visita è stata a Robecchetto con Induno, allo stabilimento di Tessitura Langè – marchio acquisito quest’anno proprio da Industrie Chimiche Forestali, azienda di cui era storico fornitore –, e ha offerto ai partecipanti l’opportunità di osservare i reparti di produzione in azione e di passeggiare tra rulli e bobine multicolori per l’avvolgimento e lo stoccaggio di tessuti e materiali tessili.



Le visite sono poi proseguite presso Tacchificio Villa Cortese, azienda che produce componenti per calzature in un avveniristico edificio dotato di macchinari all’avanguardia e robotica di precisione, governata con modernissimi schermi digitali. È stato possibile visitare l’ufficio stile, in quel momento al lavoro sullo sviluppo del disegno digitale in 3D di tacchi per l’alta moda. La visita si è conclusa con una breve presentazione dell’azienda, condotta dall’ingegnere meccanico Majed Al Fawai insieme al direttore di produzione Maurizio Gazzardi.



L’ultima tappa della giornata è stata a Buscate, presso TFL, multinazionale leader in chimica per l’industria conciaria presente in ben 90 Paesi nel mondo. La visita all’impianto pilota della conceria nell’head quarter dell’azienda è stata accompagnata da un’esauriente spiegazione delle fasi preliminari del processo di concia della pelle, delle caratteristiche che differenziano le pelli prodotte e delle logiche di scelta di materiali e lavorazioni, ogni volta personalizzate per rispondere nel modo più efficace alle richieste del cliente.



Secondo giorno, giornata in fiera
La giornata è stata dedicata alla visita di due delle fiere più importanti del settore pelle al mondo: Simac Tanning Tech e Lineapelle, presso il polo fieristico di Fieramilano Rho. Guidati da alcuni rappresentanti di Assomac, più di cento partecipanti al congresso hanno avuto l’opportunità di apprezzare le novità della fiera e di conoscere le tecnologie più avanzate presentate dagli espositori.
La visita è partita da Simac, e più precisamente dallo stand di Lamebo, produttore di lame impiegate per la spaccatura in differenti settori di lavorazione dei pellami, e da quelli di Tecno2, Ormac e Comelz, aziende produttrici di macchine per calzaturifici note per l’elevata qualità, la tecnologia all’avanguardia e un design raffinato e moderno; valori tipici del Made in Italy, di cui sono tutte orgogliose rappresentanti. Gli espositori hanno spiegato le modalità di utilizzo e le specificità di alcune macchine, dando luogo a dimostrazioni pratiche del loro impiego.
Dopo il lunch break, la visita si è spostata a Lineapelle.
Everything, Everywhere, Everytime. È questo il messaggio che la fiera lancia quest’anno per la prossima stagione, l’input creativo della metamorfosi: andare oltre, mutare, ridefinire la propria natura, nello sviluppo di materiali, accessori e componenti in chiave innovativa e sostenibile. Uno splendente tondo giallo spicca sulla copertina della brochure di accompagnamento alla fiera come sinonimo di raggio di luce, anche qui luce di innovazione, senza confini. Oltre alle anticipazioni sulle prossime stagioni fornite dai vari espositori, presso uno stand allestito appositamente da Lineapelle è stata offerta l’opportunità di provare un tuffo nella realtà virtuale ai visitatori.
Indossato il caschetto, hanno potuto passeggiare tra gli espositori di uno showroom remoto, sospeso da qualche parte del metaverso; suggestivo e dinamico metodo per gli stilisti di mostrare le novità delle loro collezioni.
La giornata si è conclusa con un cocktail di benvenuto nello spazio lounge della fiera, con la soddisfazione generale dei rappresentanti delle istituzioni presenti. In particolare della Presidente di Assomac e di Simac Tanning Tech Maria Vittoria Brustia. “Riscalda gli entusiasmi – ha dichiarato – vedere tanta gente presente in queste occasioni, e ancor più pensare che, in contemporanea a Simac, mostra delle eccellenze della tecnologia calzaturiera conciaria e pellettiera, si tiene un evento di portata mondiale come UITIC”.
Giovedì 21 settembre, primo giorno di Congresso
Sul palco del centro congressi dell’NH Hotel di Assago, nella sua più tradizionale veste, si sono succeduti alcuni dei principali player del settore calzaturiero provenienti da ogni parte del mondo, ognuno con le sue proposte, soluzioni e volani di spinta, motori per continuare a sviluppare idee tecnologiche, con grande, e ormai indispensabile, attenzione per il nostro pianeta e per la sua salvaguardia. Gli intervenuti, ognuno a partire dal proprio punto di vista, hanno evidenziato quanto innovazione e sostenibilità siano valori chiave di successo per le aziende calzaturiere nel mercato attuale, e quanto siano fondamentali per rispondere alle esigenze dei clienti. La scelta del fornitore è infatti sempre più spesso subordinata all’accertamento dell’integrità del fornitore stesso, in termini di prodotto sostenibile sia per l’ambiente sia per il lavoratore.
La giornata di giovedì 21 settembre è iniziata con una cerimonia di apertura durante la quale i rappresentanti delle associazioni organizzatrici hanno dato il benvenuto ai partecipanti; tra gli altri, Yves Morin, Presidente uscente di UITIC, Alessandro Spada di Assolombarda, Maria Vittoria Brustia di Assomac, Giovanna Ceolini di Assocalzaturifici, Carmen Arias Castellano di CEC e Fabrizio Nuti di UNIC.
Nel suo intervento, il prof. Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente di Strategy all’Università Bocconi di Milano, ha affrontato il tema di come l’innovazione prodotto/processo abbia rilevanza fondamentale per il successo delle aziende in un mercato come quello odierno, caratterizzato da nuove abitudini del consumatore, come l’acquisto di abbigliamento usato (mercato in continua e rapida crescita), l’affitto di abiti, la preferenza di prodotti sostenibili o di materiale riciclato.
È stato poi il turno dei produttori, che in generale hanno convenuto su diversi punti. Per esempio sul fatto che la sola certificazione ISO, per l’azienda, non è sufficiente a presentarsi come un’opzione ecologica agli occhi del cliente. La certificazione è importante, ma deve essere un punto di partenza, non un traguardo. Può attestare la conformità dell’azienda a determinati standard, ma non può da sola raccontare la sua storia o quella di un prodotto. Può garantire che un prodotto è stato realizzato con materiali riciclati, ma non dire nulla sulla sostenibilità del processo produttivo e sulla provenienza etica dei materiali utilizzati. Per apparire davvero green agli occhi del cliente, le aziende dovrebbero imboccare la strada della trasparenza circa i metodi e i materiali utilizzati. Una visita agli stabilimenti, ad esempio, potrebbe essere un buon approccio iniziale, un tour guidato in cui spiegare al cliente in che modo l’innovazione ecologica trova spazio nella lavorazione del proprio prodotto. Superare il concetto della semplice certificazione, quindi, e dimostrare un impegno autentico verso la sostenibilità.
Maria José Ferreira, di CTCP – Portuguese Footwear Research Centre, ha sottolineato poi quanto nel settore calzaturiero l’impatto maggiore per l’ambiente sia costituito non tanto dal consumo dell’energia impiegata per la produzione quanto dai materiali residui e dal loro smaltimento. Suole e tomaie utilizzate, alla fine del ciclo vita della scarpa, sono residui che vanno smaltiti e che impattano notevolmente sull’ambiente. Ferreira ha ricordato ai produttori di calzature che è importante, per un futuro green, pensare in anticipo a queste cose. La progettazione, per esempio, di scarpe facilmente separabili una volta dismesse, concepite in anticipo per una seconda vita, non più ai piedi del cliente ma in un centro smaltimento, dove i materiali possano essere facilmente separati, scomposti, riciclati al 100% e reimmessi sul mercato in un perfetto modello di economia circolare. Scarti e residui industriali riciclati, valorizzati e riutilizzati: un processo in fieri che con l’impegno di tutti può diventare realtà. “We can do this!”
Molte sono state le soluzioni innovative proposte in una logica di cooperazione e solidarietà tra gli attori del sistema produttivo calzaturiero, nel cammino verso un’auspicabile armonizzazione fra le dimensioni sociale, economica e ambientale in un progetto comune di progresso. Vittoria Brustia, ad esempio, ha spiegato come la sua azienda (Brustia Alfameccanica, sviluppo macchine per l’industria calzaturiera), abbia aderito alla rivoluzione digitale che l’industria 5.0 comporta, con la produzione di macchinari che adottano la tecnologia RFID (Radio Frequency Identification). Mediante chip di memoria inseriti all’interno della scarpa, il sistema permette di identificare e monitorare ogni singolo articolo in produzione. Un software analizza i dati raccolti dai chip, li raccoglie, li confronta con quelli ricavati dalle altre scarpe e con i parametri inseriti per lo specifico prodotto, e genera un report. Poiché il processo è interamente automatizzato, da questo report è possibile, senza aspettare la fine del ciclo di produzione, ricavarne una visione massiva, prevedere la quantità di scarti finali, il consumo di energia e i tempi di consegna, e di riscontrare eventuali criticità. L’azienda è posta così nelle condizioni di poter intervenire agevolmente per migliorare la qualità e l’efficienza della produzione, riducendo sprechi e impatto ambientale. Una tecnologia innovativa, RFID, che garantisce la completa tracciabilità e il monitoraggio costante per ogni articolo, e un controllo totale del processo in un approccio consapevole e sostenibile.
Guido Polcan è fondatore di Meize, una piattaforma che fornisce servizi e supporto per lo sviluppo di idee e soluzioni creative, e nel suo intervento ha ribadito la necessità per le aziende di evolvere ogni giorno le proprie competenze e i propri processi. Polcan cita alcune delle innovazioni più redditizie nel campo della calzatura, soffermandosi in particolare sul 3D design attraverso il quale in poche ore è possibile creare un oggetto virtuale che ha visivamente tutte le caratteristiche dell’oggetto materiale. Oltre alla velocità di esecuzione del prototipo e la flessibilità del design 3D rispetto alla produzione fisica, i vantaggi che ne derivano sono numerosi. La possibilità di visualizzare e comunicare in modo realistico e completo un progetto o una collezione di calzature, sperimentando molteplici varianti di materiali, colori e accessori; la riduzione del numero dei campioni fisici con un risparmio di tempo e di costi, la creazione di un customizzatore online per interagire con il cliente in maniera diretta e offrirgli una maggiore personalizzazione del prodotto. È inoltre possibile scomporre la scarpa virtuale e stamparne in 3D soltanto alcune componenti, come suole, tomaie o accessori, utilizzando materiali innovativi e funzionali. Altro aspetto significativo della sperimentazione virtuale di materiali è la riduzione degli sprechi. L’approccio digitale riduce infatti la necessità di campioni fisici e risparmia energia e risorse naturali, con una netta riduzione dell’impatto sull’ambiente.
Gala dinner
Nella maestosa e suggestiva cornice offerta dal Castello di Vigevano si è tenuta la cena di gala. Risalente all’età longobarda, il castello ha subito la sua trasformazione in residenza signorile a opera delle famiglie Visconti e Sforza durante il periodo di massimo fulgore di Vigevano, quando la città rappresentava un distretto commerciale di cruciale importanza. Dopo un aperitivo di benvenuto nel cortile, i presenti sono stati invitati a entrare tra le antiche mura delle scuderie. Qui, un’atmosfera elegante ammantata di storia, fatta di morbidi chiaroscuri, di lanterne e cristalli, ha accolto gli ospiti del congresso, che hanno avuto l’opportunità di vivere momenti informali di dialogo e scambio, degustando piatti ricercati del territorio e godendo del sottofondo di un buon jazz suonato dal vivo.

Venerdì 22 settembre, secondo giorno di Congresso
L’integrazione della sostenibilità in ogni suo più disparato aspetto non è più solo un’opzione per l’industria calzaturiera globale, ma una necessità pressante. Urgente. Dato il cambio di registro della clientela, ora più che mai presente, consapevole e attenta all’intera filiera del prodotto, l’adozione di pratiche sostenibili, oltre al fattore competitività legato alla riduzione dei consumi, può rappresentare per le aziende un fattore di attrattiva per i propri clienti. Il raggiungimento della produzione sostenibile in ogni suo aspetto, tuttavia, non è sempre immediato, perché incontra difficoltà fisiche e oggettive.
Nell’ultimo giorno del congresso UITIC 2023, si è parlato di tutto questo, con i racconti dei protagonisti di successi raggiunti, delle modalità per conseguirli, delle difficoltà incontrate e dei modi per arginarle. Il tutto proposto come fonte di ispirazione per l’intero settore.
Il Congresso si è concluso simbolicamente con il passaggio di testimone dal presidente uscente di UITIC Yves Morin al neopresidente Sergio Duilio. Duilio si è dichiarato soddisfatto della riuscita dell’evento.
“In questi due giorni – ha commentato – si sono succeduti 45 diversi speaker, ognuno dei quali ha portato il suo punto di vista con tanti nuovi spunti. Ci hanno insegnato l’importanza del passaggio dal mondo materiale a quello immateriale, perché il raggiungimento della sostenibilità è impossibile senza una trasformazione digitale. Abbiamo acquisito una maggiore consapevolezza del ruolo cruciale del consumatore, ora molto più sensibile ai materiali, ai processi di produzione e al loro impatto ambientale. Abbiamo infine appreso che al centro dell’industria 5.0 rimane comunque l’essere umano, in un concetto di tecnologia umanocentrica. Ciò, d’altra parte, richiede agli individui di acquisire nuove competenze e di essere costantemente aggiornati. Nuovi ruoli e competenze professionali sono necessari in questo scenario in continua evoluzione. La sostenibilità è stata affrontata anche in termini di riciclo dei materiali di scarto, sottolineando come la ricerca di soluzioni innovative per la produzione di calzature più efficienti ed economiche sia indispensabile. La sostenibilità è un obiettivo che coinvolge l’intera catena, dai produttori di macchinari, ai fornitori di accessori, ai produttori di calzature, ai rivenditori”.
“Sono felice e soddisfatto dell’evento – ha concluso Sergio Duilio. “Se tornando a casa saprete qualcosa in più rispetto a quando siete venuti, per me il congresso è da considerarsi un successo”.
